Casinò e personaggi famosi, i giocatori nella storia

Nonostante il casinò sia entrato con forza nella cultura popolare solo dalla seconda metà dello scorso secolo, con il mito di Las Vegas e le sue apparizioni in film e libri destinati alla grande distribuzione, le sue origini sono ben più risalenti, fin dalle prime testimonianze di semplici spazi dedicati espressamente allo svolgimento di giochi ben determinati. Tali giochi hanno avuto in ogni epoca il loro pubblico di giocatori appassionati, e spesso si tratta di vere e proprie celebrità del loro tempo, distintesi nei più diversi campi ma unite da una comune passione.

Già in epoca romana, per esempio, cominciavano a sorgere dei locali adibiti all’esercizio di attività che oggi rientrerebbero a buon titolo fra i classici giochi da casinò: le tabernae lusoriae. Si è pensato che in quest’epoca fece persino la sua comparsa un antenato della moderna roulette, giocata su una ruota di carro posta in senso orizzontale. Di molti imperatori si è tramandato che fossero appassionati giocatori: Augusto e Nerone, per esempio, erano noti organizzatori di giochi e intrattenimenti. Quanto alla celebre frase di Cesare, “alea iacta est”, fa riferimento al gioco dell’alea, intrattenimento di cui il futuro pontefice massimo era appassionato e talmente diffuso all’epoca da far arrivare il suo lascito fino all’italiano moderno nel termine “aleatorio”: passata alla storia con la traduzione di “il dado è tratto”, il suo significato è più da intendere come “sia lanciato il dado”, in riferimento alla messa in moto di un evento il cui esito è ignoto e, appunto, aleatorio.

Il primo casinò nel senso moderno del termine è invece da ricondurre a Venezia, dove a partire dal XVII secolo erano operativi i ridotti: in origine si trattava degli ingressi di teatri e palazzi pubblici nei quali i veneziani si intrattenevano a giocare, spazi che divennero poi autonomi conservando il nome e venendo indicati anche come casinò, nel senso di piccola casa. Uno di tali ridotti, quello di San Moisè, nel ‘700 vedeva tra i suoi avventori abituali Giacomo Casanova, il quale per un periodo vi si fece addirittura recapitare la posta. Altro personaggio famoso pressoché contemporaneo è il britannico John Montagu, conte di Sandwich, a cui vennero intitolate le isole scoperte nell’Oceano Pacifico da James Cook. Dal suo titolo nobiliare deriva anche il generico nome del tramezzino, che Montagu era solito consumare: si tramanda infatti che il conte, per non allontanarsi dal lavoro o dal tavolo da gioco, era solito consumare della carne tra due fette di pane, espediente attraverso il quale evitava di sporcarsi le dita consumando lo sbrigativo pasto.

Vedi anche  Storia ed evoluzione delle scommesse calcistiche

Altro personaggio iconico a cavallo fra ‘700 e ‘800, legato anche al casinò, è stato invece Napoleone Bonaparte: il generale e imperatore francese, infatti, era fortemente appassionato di vingt-un, gioco le cui similitudini con le regole del blackjack lo fanno considerare un diretto antenato di quest’ultimo. Gli approcci strategici al gioco, che ancora oggi sono ben noti nel suo erede, erano particolarmente apprezzati dalla mentalità militare di Napoleone, il quale contribuì alla sua diffusione e al suo successo. Un approccio simile era condiviso da Winston Churchill, primo ministro britannico e stratega tanto nel condurre la nazione quanto nell’approcciarsi al gioco.

Infine, sono stati numerosi i presidenti degli Stati Uniti che sono passati alla storia, oltre che per l’importante ruolo da loro ricoperto, per essere appassionati giocatori, soprattutto delle numerose varianti statunitensi del poker. Da George Washington, il cui diario riportava annotazioni delle partite a carte, a Thomas Jefferson, grande protagonista con Washington dell’indipendenza del Paese, ai presidenti degli anni ’40 e ’50 Franklin Roosevelt, Harry Truman e Dwight Eisenhower, di cui si dice abbia imparato a giocare a poker mentre frequentava l’accademia militare di West Point, fino ad arrivare a Richard Nixon, considerato un esperto giocatore tanto che le vincite vennero dallo stesso impiegate a finanziamento della sua campagna elettorale. Molto più recente invece l’esempio di Donald Trump, vulcanico imprenditore che ha ceduto negli scorsi mesi la guida della nazione all’attuale presidente Joe Biden: Trump infatti deve buona parte del suo successo alle sue floride attività legate alla costruzione e gestione di casinò ad Atlantic City, in particolar modo durante gli anni ‘80.