Investimenti: che cos’è il rapporto rischio-rendimento

Chi sceglie di investire parte del proprio capitale sa che andrà incontro a un rischio, il quale potrà essere più o meno elevato a seconda della topologia di investimento scelta.

Anche uno strumento finanziario semplice come il conto deposito, il quale può essere incluso a tutto gli effetti tra gli investimenti, comporta qualche rischio, seppur basso; in questo caso infatti il denaro depositato sarà protetto, proprio come quello versato sul normale conto corrente, dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, fondo nazionale che copre i depositi fino a 100000 euro.

Il livello di rischio è collegato in modo diretto a quello del rendimento; un investimento a basso rischio sarà dunque anche meno remunerativo rispetto a uno che comporta rischi alti. Rendimenti più bassi, certo, ma non nulli e sempre appetibili e utili per permettere a chi non può affrontare rischi più elevati di cercare di ottenere un rendimento dai propri risparmi.

Tornando all’esempio precedente, possiamo vedere come i tassi di interessi bancari su un conto deposito vincolato siano certo più stimolanti rispetti a quelli del comune conto corrente, e permettano di veder aumentare il proprio capitale senza dover affrontare gli elevati pericoli degli investimenti tradizionali.

Indice:

Il rischio e il rendimento: i due volti degli investimenti

Rischio e rendimento sono i due volti che caratterizzano qualsiasi tipo di investimento e variano in modo direttamente proporzionale, in quanto all’aumentare del primo aumenta anche il secondo.

Analizzare nel dettaglio rischi e benefici degli investimenti prima di impegnare parte dei propri risparmi è fondamentale per evitare spiacevoli ripercussioni sulle proprie finanze; per essere un po’ più sicuri, in particolare nel caso in cui non si disponesse delle giuste competenze, è sempre meglio rivolgersi a un consulente finanziario o ad un altro esperto del settore, il quale saprà consigliare gli investimenti più adatti in base al profilo finanziario e alla propensione al rischio.

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Propensione al rischio: che cos’è e come valutarla

La propensione al rischio è la capacità dell’investitore di sopportare, tanto a livello economico-finanziario quanto a livello emotivo, perdite del capitale investito e incertezza dei risultati.

Tra i vari fattori di rischio che devono essere presi in esame vi sono quelli relativi a:

  • oscillazioni dei mercati;
  • specifici strumenti finanziari;
  • errori nella gestione.

La capacità di sopportare un rischio più o meno elevato deve essere calcolata tenendo conto delle rendite dell’investitore e delle spese che si trova ad affrontare; il rischio affrontato non dovrebbe mai essere tale da mettere in pericolo il tenore di vita.

Il rapporto rischio-rendimento

Il rendimento è il guadagno che ci si può aspettare di ottenere da un particolare investimento. Chi sceglie di affrontare investimenti ad alto rischio, mette il proprio capitale in una situazione di maggiore pericolo, la quale può essere determinata da instabilità del mercato, con anche forti oscillazioni di questo, problemi a livello macro o micro economico e così via; in presenza di questi fattori, la perdita di capitale potrebbe essere molto elevata, portando a un’erosione importante, ma al contempo, nel caso in cui la situazione si muovesse in senso positivo, si potrebbero ottenere guadagni consistenti.

Chi non vuole o non può mettere in pericolo i propri risparmi, e desidera preservarli il più possibile, può scegliere investimenti meno rischiosi, i quali portano, in caso positivo, a rendimenti contenuti e, in caso negativo, a piccole perdite.