Titoli di Stato: che cosa sono e come acquistarli

State pensando di investire una parte dei vostri risparmi e qualcuno vi ha parlato dei Titoli di Stato, ma non sapete che cosa siano e come fare per acquistarli?

Iniziamo con una doverosa premessa: nonostante i Titoli di Stato vengano considerati investimenti a basso rischio, non sono del tutto sicuri, così come non lo è nessun tipo di investimento. Per questo motivo, se la persona che ve ne ha parlato non è un professionista del settore, prima di prendere qualsiasi decisione chiedete consiglio a un esperto o a un consulente finanziario.

Tra gli investimento con rischio minore rientrano i titoli di Stato, che a fronte di un rendimento più basso, rispetto ad altri investimenti caratterizzati da maggiore volatilità, presentano una percentuale di rischio più contenuta.

Indice:

Che cosa sono i titoli di Stato

I titoli di Stato sono delle obbligazioni quotate in Borsa il cui emittente è, per l’appunto, lo Stato. Nel momento in cui un investitore acquista dei titoli, diventa creditore dello Stato che li ha emessi, in quale non deve essere necessariamente quello in cui si risiede, e questo potrà utilizzare il denaro ricevuto per finanziare lo sviluppo del Paese e vari tipi di iniziative; alla data di scadenza dell’obbligazione sarà tenuto a restituire il denaro all’investitore, con lo scarto di emissione.

I Titoli di Stato possono avere durata variabile e in alcuni casi garantiscono, oltre allo scarto di emissione, anche delle cedole a scadenza periodica, solitamente semestrale, che possono essere configurati come un vero e proprio reddito.

Quali sono i Titoli di Stato italiani

Il nostro Paese emette vari tipi di Titoli di Stato, pensati per soddisfare ogni tipologia di investitore; tra i tanti vi sono ad esempio i Buoni del Tesoro Poliennale, noti come BTP, la cui durata varia da un anno e mezzo fino a 50 anni, come nel caso dei BTP 2067; queste ultime sono obbligazioni a tasso fisso emesse nel 2017 che garantiscono all’investitore un ricavato annuo del 2,8% tramite cedole semestrali come approfondito da questo articolo sui BTP.

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Tra i Titoli di Stato italiani che permettono di ottenere cedolini a tasso variabile vi sono i CCT, la cui scadenza non va oltre i sette anni, e i BTP Italia, indicizzati sull’inflazione del nostro Paese.

Privi di cedole sono invece i BOT e i CTZ, due tipi di obbligazioni a medio termine che permettono di ottenere un guadagno esclusivamente sullo scarto di emissione.

Rischi dei titoli di Stato

Come abbiamo anticipato, i Titoli di Stato vengono considerati degli strumenti di investimento a basso rischio, ma non a rischio zero; il rischio zero nel mondo degli investimenti non esiste in quanto può sempre capitare che qualcosa vada storto, provocando una perdita più o meno consistente di capitale. Che cos’è che può andare storto con questo tipo di obbligazioni?

Come tutte le obbligazioni, il rischio principale riguarda l’insolvenza dell’emittente che, in questo caso, è lo Stato; per diventare insolvente e non poter ripagare i Titoli, lo Stato deve dichiarare fallimento e andare in default. Le possibilità che questo avvenga sono poche, ma in passato è successo, quindi è sempre importante fare attenzione.

Dove comprare Titoli di Stato

I Titoli di Stato italiani possono essere acquistati tramite il mercato primario, ossia direttamente dall’emittente, oppure sul mercato secondario, ovvero da altri investitori.

Nel caso in cui si decidesse di optare per titoli appena emessi, si dovrebbe ricorrere alle aste organizzate periodicamente, in occasione dell’emissione di nuove obbligazioni.

Qualsiasi strada si scelga, le operazioni non potranno essere effettuate in modo diretto, ma si dovrà ricorrere a un intermediario finanziario, e l’investimento non potrà essere inferiore ai 1000 euro.