Stampa 3D: la nuova frontiera dell’ortopedia

In tempi recenti l’utilizzo delle biotecnologie ha sicuramente influito positivamente sul progresso delle tecniche ortopediche. Sono, infatti, sempre più numerose le Start Up che pongono al centro dei loro studi l’utilizzo di biotecnologie a favore della salute.

Tra i campi della medicina in cui l’utilizzo della tecnologia ha influito in maniera più evidente è senza dubbio quello ortopedico. Ultima novità è certamente legata alla stampa 3D: presto tutori, ginocchiere, plantari e, perché no, anche protesi potranno essere disegnati direttamente sul corpo del paziente, adattandosi perfettamente e rendendosi disponibili in pochissimo tempo.

Ciò sarà possibile scansionando la parte del corpo da trattare e realizzando dispositivi medici su misura, ottimizzando la resa e la portabilità dei dispositivi grazie all’utilizzo di materiali innovativi capaci di garantire assoluta aderenza. Tra questi il Winform, un polimero caratterizzato da grande versatilità che, reso traspirante tramite un particolare tipo di lavorazione, può essere a contatto con la pelle senza causare disturbi o irritazioni.

Con il progresso e il continuo sviluppo scientifico, molto probabilmente e in tempi piuttosto vicini si arriverà a realizzare protesi su misura, con tempi di lavorazione brevissimi a prezzi assolutamente economici grazie alla stampa 3D.

Esempio primo fra tutti è e-NABLE, protesi realizzata in casa attraverso l’utilizzo di una stampante 3D da Jose Delgrado. Jose, nato con una malformazione alla mano che ha impedito lo sviluppo dell’arto, ha creato con l’aiuto dell’amico Jeremy Simon una protesi in plastica che non vuole assolutamente imitare la morfologia del corpo umano ma che si rivela funzionale ed estremamente economica. Il costo è di circa 50 dollari, ossia circa un decimo del costo di una protesi professionale.

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Se il progetto di Delgrado e Simon dovesse avere degli sviluppo, ciò significherà avere a disposizione del paziente più protesi utilizzabili per i diversi usi quotidiani, con una spesa accessibile ai più.

Anche per quanta le protesi di ginocchio e di anca, è verosimile che in futuro lontano si possa arrivare a delle protesi personalizzate, realizzate con tessuto biocompatibile, che sostituiranno in tutto e per tutto la cartilagine articolare rovinata. Abbiamo chiesto il parere ad un tecnico del campo, il Dottor Michele Massaro, esperto in chirurgia ortopedica mini invasiva dell’anca e del ginocchio, che ha confermato come gli ultimi studi scientifici viaggino sempre più verso questa direzione.