Stragi e persecuzioni dei Cristiani. In Nigeria si vive una realtà drammatica.

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Il quadro attuale

La situazione socio-religiosa in Nigeria sta diventando sempre più preoccupante, con numerose persecuzioni, rapimenti e attacchi alla comunità cristiana del Paese da parte, molto probabilmente, di estremisti musulmani. Il fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi, racconta di come recentemente, a Owo (città nello stato di Ondo, Sud Ovest del Paese), un gruppo armato ha fatto irruzione armata nella Chiesa di San Francesco Saverio durante la celebrazione della festa di Pentecoste. Si contano almeno 50 morti di cui alcuni bambini più altri cattolici rapiti. Non si sa ancora di chi sia stata opera, l’attentato non è stato ancora rivendicato ma un atto del genere, a dei fedeli indifesi e in preghiera nella propria “casa” è inaccettabile.

Cristiani colpiti nelle loro vite private e nei momenti di preghiera

Proprio in quest’ultimo periodo, in Nigeria si sono moltiplicati questi attacchi. I cristiani sono il 46% della popolazione e concentrati prevalentemente nella parte Sud del Paese, mentre i musulmani sono il 53% e concentrati prevalentemente a Nord. Nonostante non si abbia certezza dell’autore di questi orrori, si pensa possa esser opera dei Fulani, popolo di pastori islamici radicalizzati e spesso in contrasto con i coltivatori cristiani del Sud: gli Yoruba. Questo perché la desertificazione porta i Fulani a spingersi verso sud per cercare cibo da dare alle loro mandrie ed è proprio da qui che iniziano i contrasti. Gli Yoruba, si sentono minacciati e hanno paura per la loro vita privata. Incolpano i Fulani dei vari attentati reputando lo Stato troppo tollerante e protettore dei loro interessi complice la fede musulmana che li accomuna. I cristiani si sentono poco sicuri e tutelati dal governo federale. Tradizionalmente il governo era, in termini religiosi, equilibrato tra la componente islamica e quella cristiana ora invece non è più così. La Santa Sede segue con preoccupazione questa situazione e, come spiegato dal professore Andrea Riccardi, lo stesso Papa Francesco ha nominato un cardinale nigeriano, Peter Okpaleke, rifiutato dai preti e dai fedeli di una diocesi perché appartenente a etnia diversa da quella maggioritaria. Con questa nomina, Bergoglio ha voluto dare un segno che la Chiesa deve superare questa logica.

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Rapimenti e persecuzioni in uno stato di tensione

Le cause di questi attacchi non sono ancora certe, molti pensano non si tratti di guerre di religione nonostante si stiano colpendo persone e simboli religiosi. La persecuzione dei cristiani e delle loro vite private è immotivata e incomprensibile; come si fa a colpire una comunità in preghiera e indifesa? Lo stato di tensione è forte e diverse persone rilevanti, come il vescovo di Ondo, fanno appello alla tregua e alla calma. Sono stati registrati anche diversi rapimenti, fra cui il capo della Chiesa metodista nigeriana, rilasciato successivamente grazie ad un riscatto. Diversa invece la situazione per due preti cattolici rapiti nel Katsina (Nord del Paese), dove si attende ancora il loro rilascio. Queste disgrazie purtroppo, avvengono in tante altre parti del mondo (Egitto, Pakistan…) e, nonostante la speranza, sembra complicato poter vedere una fine nel prossimo futuro.