Cosa sono i Buoni Fruttiferi Postali

I Buoni Fruttiferi Postali (indicati comunemente con l’acronimo BFP) sono uno strumento di risparmio garantito dallo Stato Italiano. Questo è già un intrinseco vantaggio rispetto ad altre forme di investimento maggiormente aleatorie, che possono offrire rese più consistenti a fronte tuttavia di rischi di perdita (parziale o addirittura totale) del capitale investito. Con i BFP si può invece stare certi che l’importo versato sarà sempre restituito, anche se, come vedremo di seguito, le prospettive di guadagno sono attualmente poco invitanti. L’ente emittente è la Cassa Depositi e Prestiti, una società per azioni sotto il controllo dal Ministero dell’Economia.
La caratteristica peculiare dei BFP è la loro praticità: è infatti possibile sottoscriverli presso qualsiasi ufficio postale nel territorio nazionale, senza andare incontro a costi di commissione. Chi intende impiegare i propri risparmi in questa forma di investimento, si orienta di solito verso una strategia di medio e lungo termine, finalizzata a far maturare nel tempo il capitale in maniera graduale, evitando rischi di incorrere in passivi e beneficiando di una ritenuta fiscale relativamente bassa (12,50%).

Indice:

Rendimenti

Se in passato costituivano uno degli strumenti più richiesti nel panorama finanziario, i Buoni Fruttiferi Postali non possono essere considerati attualmente una forma di investimento redditizia, per via dei tassi di rendita pressoché vicini allo zero. Lo scenario economica corrente risente ancora delle conseguenze della grande crisi innescata dal tracollo bancario internazionale del 2008, un fatto epocale che ha lasciato evidenti cicatrici nel settore finanziario. Se i tassi d’interesse dei BFP potevano oscillare nel periodo pre-crisi intorno il 5% (negli anni ’80 e ’90 raggiungevano addirittura il 10%), ora si attestano su valori vicini allo 0%, che non garantiscono così un profitto degno di questo nome anche in caso di investimenti a lungo termine. Chi desidera acquistare ad esempio 10 mila euro in BFP nel 2016, dopo un periodo di maturazione di 10 anni potrà ritirare appena 15 euro netti.
Diverso è il caso di chi possiede tuttora dei Buoni ordinari sottoscritti nei primi anni del nuovo millennio, il cui rendimento ventennale o trentennale permette di raddoppiare il valore del capitale investito, grazie a delle percentuali di rendita progressiva decisamente interessanti.

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Vantaggi e svantaggi dei BFP

Le rendite attuali non devono comunque far pensare che i BFP siano un prodotto finanziario da evitare in qualsiasi caso. Si suggerisce sempre di tenere sotto osservazioni i tassi d’interesse, che nei prossimi anni potrebbero salire, incrementando così le prospettive di rendimento di questa forma di risparmio. Occorre considerare che nel panorama finanziario italiano ed europeo tutti i prodotti di investimento risentono delle scelte della Banca Centrale Europea, che continua a mantenere basso il costo del denaro per favorire una maggiore circolazione di liquidità. Nel momento in cui questo trend si dovesse interrompere, anche i BFP cominceranno a diventare appetibili come in passato.
Analizzando gl ulteriori vantaggi dei Buoni, oltre alla praticità di sottoscrizione precedentemente citata, va aggiunto il fattore della flessibilità: i BFP non sono infatti vincolati, e possono quindi essere riscattati in qualsiasi momento senza incorrere in penalità o trattenute. Ne esistono diversi tipi: quello più conosciuto è il Buono Fruttifero Postale Ordinario, un prodotto a lunga durata con rendimenti crescenti. In base all’orizzonte temporale desiderato e agli indici di riferimento, Poste Italiane offre diversi BFP, la cui disponibilità può variare nel tempo a seconda delle offerte vigenti.

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