Bersani definisce il PD inconsistente: c’è fermento nel centrosinistra

Da quando Matteo Renzi ha preso il comando del Partito Democratico e successivamente anche del Governo, piuttosto consistente è la fetta di persone che nel suo stesso partito cominciano ad avvertire non pochi malumori. Tra questi v’è Pierluigi Bersani, ex segretario PD ma tuttora volto di punta del centrosinistra, che nelle sue ultime dichiarazioni è arrivato al punto da definire in malo modo quello che rimane pur sempre il suo partito di riferimento: Bersani che definisce il PD inconsistente, eppure questo è quanto avvenuto in occasione di un’intervista concessa alla rivista Pandora.

In un faccia a faccia con la rivista di teoria politica, Pierluigi Bersani ha affermato che “la crisi del Partito Democratico cammina un po’ sue due gambe: su quella dell’isolamento e su quella dell’inconsistenza, due facce che sono poi della stessa medaglia”. Secondo il suo parere, al PD serve una battaglia politica capace di riavvicinarlo una volta per tutte alle parti sociali. Infatti “non essendo più il partito un luogo dove si discute, fioriscono associazioni e simili. Il PD è così quasi tornato alle caverne…”.

Insomma, nel più grande partito del centrosinistra italiano l’aria non è proprio delle più tranquille. D’altra parte queste dichiarazioni di Bersani fanno solo da eco a quanto è accaduto negli ultimi mesi e a quanto, a dire la verità, sta continuando ad accadere sotto gli occhi di noi tutti. Un esempio lampante lo abbiamo con l’uscita dal PD di quelli che erano suoi autorevoli volti, come Stefano Fassina, Pippo Civati e Corradino Mineo che sembrano ora intenzionati a dar vita ad un soggetto politico con radici più convintamente di sinistra e magari destinato a un’alleanza con Sinistra Ecologia e Libertà.

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La virata centrista che il PD ha assunto con a guida Matteo Renzi piace sicuramente alla componente liberal, ma non va proprio giù a coloro i quali tengono ancora ben salda l’origine rappresentata dal Partito Comunista Italiano (nel tempo divenuto Democratici di Sinistra). E in un certo qual modo, riforme come il Jobs Act, quella sulla Buona Scuola, quelle riguardanti il Senato e la legge elettorale, le decisioni che si stanno prendendo in materia di detassazione dei patrimoni immobiliari e magari anche l’idea di riformare la giustizia su concetti garantisti sono, di fatto, comportamenti che tendono a spaccare sempre più il Partito Democratico.