Viaggio a Gabicce: sulle tracce della leggenda dell’atlantide dell’adriatico

ricostruzione di atlantide

Al confine tra l’Emilia Romagna e le Marche sorge il piccolo comune di Gabicce, a sua volta diviso tra la frazione di Gabicce Mare e quella di Gabicce Monte. La zona di Gabicce Mare si estende nell’ultimo tratto del golfo di Rimini, soprannominato dai turisti e dagli abitanti del luogo la Baia degli Angeli, sul quale si estende poi il porto della cittadina. Sul far della sera, quando il sole è pronto a calare, la baia si tinge dei colori del tramonto, regalando agli spettatori un panorama da togliere il fiato. Collegata da una salita panoramica percorribili sia a piedi che tramite il trasporto locale “ Gabicce Express”, e posta sul promontorio che torreggia sulla baia, nasce invece Gabicce Monte. In realtà la frazione di Gabicce Monte rappresenta l’insediamento storico del luogo, in ragione della posizione strategica di difesa contro possibili invasori.

Oggi da Gabicce Monte è possibile accedere alla riserva natura del parco di San Bartolo, che si estende per diversi ettari, e il quale cerca di tutelare il più possibile la vegetazione e le meraviglie naturali presenti nella zona. Approfittando del soggiorno a Gabicce, in ogni momento prenotabile sul sito hotelgabicce.info, sarà possibile, oltre alla visita di questi luoghi quasi del tutto incontaminati e affascinanti, percorrere le tracce della leggende dell’Atlantide dell’Adriatico.

La leggende narra infatti che a largo della costa tra Gabicce e Cattolica si trovi un’antica città sommersa dal mare, alla quale studi approfonditi, coadiuvati da testimonianze storiche più o meno attendibili, corrisponderebbe il nome di “insediamento di Conca”. Nonostante i numerosi studi e sopralluoghi sul posto non abbiano riscontrato nessuna prova dell’effettiva presenza, a larga di Gabicce, di una terra sommersa, molti sono i turisti e i visitatori che, percorrendo la panoramica di Gabicce, distendono lo sguardo al largo del mare Adriatico, quasi speranzosi di individuare un segno di una terra oggi scomparsa.

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A dar credito alla possibilità che un tempo, di fronte alle spiagge di Gabicce si potesse estendere un insediamento umano oggi ricoperto dalle acque, sono soprattutto le considerazioni dei numerosi cambiamenti che nel corso dei secoli hanno investito il mare Adriatico: dal maremoto del 1672 al terremoto del 1875, la geografia di questa parte del nostro paese è fortemente cambiata, e l’ipotesi di un evento catastrofico che abbia portato il mare a sommergere una parte di terra emersa potrebbe non essere solo leggenda.

Per quanto quindi della possibilità di un’Atlantide Adriatica si abbiamo poche certezze e tanti elementi a sfavore, l’idea di intravedere qualcosa nel mare pensando ad una civiltà ormai scomparsa costituisce da sempre una grande attrattiva, tanto per gli italiani che per i numerosi turisti europei che ogni anno si riversano nella città di Gabicce.

Per gli appassionati nella storia sarà comunque possibile trovare soddisfazione nei diversi percorsi e itinerari che dalla città di Gabicce portano direttamente alla scoperta dei numerosi castelli di epoca medievale dislocati in tutto l’entroterra romagnola. Ben collegato è in particolar modo il castello di Gradara, famoso per la storia d’amore tra Paolo Malatesta  e Francesca da Polenta, che tra le sue mura sbocciò e trovo anche la sua morte.